BBC: "codice a barre alla nascita per tutti"
di Laura Caselli
La scrittrice americana Elizabeth Moon ha recentemente affermato che ognuno dovrebbe avere una sorta di codice a barre identificativo o un chip impiantato. Secondo lei, questo sarebbe un modo semplice ed economico per identificare le persone.
"Se fossi imperatrice dell'Universo, insisterei affinchè ogni individuo abbia un numero identificativo univoco permanentemente collegato, come un codice a barre o un microchip."
Questa è la sua frase d'esordio al programma radio "60 Second Idea", che ritroviamo anche nell'articolo apparso ieri sul sito della BBC.
"Dovrebbe venire impresso o impiantato a tutti al momento della nascita. Punti lo scanner contro qualcuno e il gioco è fatto."
Ma per quale motivo dovremmo avere un codice identificativo?
La scrittrice tira in ballo i soldati; in guerra, il codice a barre permetterebbe di distinguere più facilmente tra gli obiettivi legittimi e i civili innocenti. Il chip, quindi, servirebbe ad evitare l'uccisione di innocenti...
Il desiderio di Elizabeth Moon mi ha riportato alla mente il progetto del Pentagono di cui ho parlato la settimana scorsa: "Microchip per monitorare la salute dei soldati".
Ultimamente sembra che si stia spingendo parecchio l'opinione pubblica affinchè venga accettato l'utilizzo del microchip sottocutaneo:
"Questo prevenirebbe errori di identificazioni e, dunque, morti di civili innocenti" [Elizabeth Moon];
"Poter individuare in tempo reale i soggetti più a rischio, intervenendo rapidamente con cure e terapie rappresenterebbe un vantaggio non da poco..." [DARPA - agenzia per la ricerca scientifica del Pentagono].
"Il progetto delle forze armate americane di impiantare dispositivi medici nei soldati, li rende più duri a morire per malattie." [da "Super-soldati" combattono le sindomi con impianti bionici - di Kate Knibbs]
Fortunatamente nel programma radio della BBC qualcuno è in disaccordo con il pensiero della Moon: "Sinceramente la cosa mi terrorizza. Non potrebbe diventare una sorta di sistema di controllo? Il sol pensiero mi fa accapponare la pelle... Questa storia fa molto Minority Report!"
nocensura
greeknation.blogspot.com
di Laura Caselli
La scrittrice americana Elizabeth Moon ha recentemente affermato che ognuno dovrebbe avere una sorta di codice a barre identificativo o un chip impiantato. Secondo lei, questo sarebbe un modo semplice ed economico per identificare le persone.
"Se fossi imperatrice dell'Universo, insisterei affinchè ogni individuo abbia un numero identificativo univoco permanentemente collegato, come un codice a barre o un microchip."
Questa è la sua frase d'esordio al programma radio "60 Second Idea", che ritroviamo anche nell'articolo apparso ieri sul sito della BBC.
"Dovrebbe venire impresso o impiantato a tutti al momento della nascita. Punti lo scanner contro qualcuno e il gioco è fatto."
Ma per quale motivo dovremmo avere un codice identificativo?
La scrittrice tira in ballo i soldati; in guerra, il codice a barre permetterebbe di distinguere più facilmente tra gli obiettivi legittimi e i civili innocenti. Il chip, quindi, servirebbe ad evitare l'uccisione di innocenti...
Il desiderio di Elizabeth Moon mi ha riportato alla mente il progetto del Pentagono di cui ho parlato la settimana scorsa: "Microchip per monitorare la salute dei soldati".
Ultimamente sembra che si stia spingendo parecchio l'opinione pubblica affinchè venga accettato l'utilizzo del microchip sottocutaneo:
"Questo prevenirebbe errori di identificazioni e, dunque, morti di civili innocenti" [Elizabeth Moon];
"Poter individuare in tempo reale i soggetti più a rischio, intervenendo rapidamente con cure e terapie rappresenterebbe un vantaggio non da poco..." [DARPA - agenzia per la ricerca scientifica del Pentagono].
"Il progetto delle forze armate americane di impiantare dispositivi medici nei soldati, li rende più duri a morire per malattie." [da "Super-soldati" combattono le sindomi con impianti bionici - di Kate Knibbs]
Fortunatamente nel programma radio della BBC qualcuno è in disaccordo con il pensiero della Moon: "Sinceramente la cosa mi terrorizza. Non potrebbe diventare una sorta di sistema di controllo? Il sol pensiero mi fa accapponare la pelle... Questa storia fa molto Minority Report!"
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